Come direbbe Mina, l’amore è “questione di feeling”… o meglio, di chimica!
E non è un’affermazione buttata lì per esprimere il coinvoglimento passionale di due persone, che non riescono a non saltarsi addosso per manifestare i loro sentimenti e la loro voglia di stare insieme.

Vi siete mai chiesti da cosa viene provocata questa sensazione di “dipendenza” fisica ed emotiva dal vostro amato, o dalla vostra amata?

Un cocktail esplosivo di dopamina e feniletilamina regolano la miscela esplosiva di passione e felicità che donano all’innamorato le sensazioni di “onnipotenza” tipiche dell’amore. Questi due neurotrasmettitori aumentano le pulsazioni del cuore, la pressione sanguigna, accrescono il desiderio sessuale e la conseguente (nella maggior parte dei casi) soddisfazione sessuale, motivo per cui queste due molecole, normalmente prodotte dal nostro organismo, vengono definite “molecole della pace e del benessere”. Ok, fa molto hippy anni ’70: peace and love!

La vasopressina (nell’uomo) e l’ossitocina (nella donna) si occupano del lato “tenero” dell’amore e sono le molecole che hanno un effetto più duraturo sul nostro organismo, anche quando i bollori iniziali si spengono e la passione diminuisce ma, come direbbe mia nonna, restano il sentimento e le “coccole”. Tutto questo perchè il nostro sistema nervoso rema a nostro favore, nonostante le follie d’amore che spesso compiamo per mostrarci affascinanti, suscitando l’effetto “coda di pavone” sull’oggetto delle nostre attenzioni. Altrimenti saremmo costretti a vivere in un perenne stato di eccitazione sia sessuale che fisica, di mancanza di appetito, di euforia e di instancabilità che non sarebbero propriamente salutari per noi stessi (né per gli altri!).

La feniletilamina è solitamente prodotta dal nostro organismo, ma dal momento in cui siamo innamorati o proviamo un interesse vero per una persona si libera nel sangue in concentrazioni molto più elevate, risvegliando in noi il desiderio e il senso di legame affettivo. In una “cascata” di rilascio di ormoni entra poi in gioco la dopamina, che sostanzialmente serve ad appagarci; e che, insieme alla feniletilamina, scatena in noi tutte le sensazioni positive dell’amore.

Se il sentimento è duraturo ci mette del suo l’ossitocina, che favorisce l’attaccamento emotivo a spese di quello fisico, attenuando gli effetti euforizzanti della coppia. Nello specifico, le “farfalle nello stomaco” spariscono quasi totalmente, mentre la pressione e il battito cardiaco tornano ai livelli normali; in più, questo ormone concede anche un saldo effetto rassicurante sui sentimenti della coppia.

In conclusione, in seguito agli studi della nostra scienziata premio Nobel, Rita Levi Montalcini, è stato dimostrato che la passione è positiva per lo sviluppo neuronale. Le quantità rilevate della proteina NGF (fattore di crescita dei nervi, che permette lo sviluppo del sistema nervoso) sono molto più elevate nelle prime fasi dell’innamoramento, dove l’area dell’encefalo interessata è quella collegata alla gratificazione e agli istinti. Invece, con il procedere del tempo, le quantità di NGF diminuiscono, e l’amore inizia a coinvolgere il sistema limbico dell’encefalo, sede dell’emozioni più “tranquille”, ma allo stesso tempo della paura che si materializza quando si teme che la relazione che ci “droga” finisca.

* Questo “Innamoratevi!” vuole essere una citazione da “La tigre e la neve“:

Innamoratevi!!

[...] INNAMORATEVI!!
Se non vi innamorate è tutto morto
vi dovete innamorare che diventa tutto vivo
si muove tutto…
dilapidate la gioia!
INNAMORATEVI!!
Sperperate l’allegria
siate tristi e taciturni con esuberanza
Fate soffiare in faccia alla gente la felicita’
INNAMORATEVI!!
Questa è la bellezza
come quei versi la’
che voglio che rimangano scritti li per sempre…
…Forza cancellate tutto…

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