Ma davvero hanno trovato il bosone di Higgs?
Quelli come me pensavano di averli già trovati da tempo i bosoni di Higgs: erano le tette di Katy Perry, perché altrimenti come si spiegava il nomignolo di “particelle di Dio”?
Se non ci fosse stato l’articolo di ieri di Piermatteo mi sarei quasi persuaso: i fisici, stando ai giornali, i bosoni li avevano trovati davvero, e stranamente non si potevano palpare. Addirittura, secondo Repubblica, con questa scoperta “l’universo è diventato un luogo più stabile”. Come se prima di questa scoperta – che poi non c’è stata, ma lo vedremo tra poco – l’universo andasse allo sbando. L’universo VA ALLO SBANDO a prescindere, punto e basta: non fa niente se sappiamo dov’è il bosone di Higgs. L’entropia (ovvero il disordine a cui l’universo tende inesorabilmente, a voler semplificare molto) non si può certo piegare ad un articolo di Repubblica, e quindi nemmeno noi: sapere che il bosone esiste renderà migliore la fisica, ma di certo l’universo non cambierà di una virgola.
Ora, la vera domanda che tutti NON si fanno è: ma questo bosone, l’hanno davvero trovato? Questa domanda non se la fa nessuno perché chi in questi giorni ha letto un giornale o visto un TG dà per scontato che la scoperta sia avvenuta, eccome. Ma le cose non stanno esattamente così: ieri Piermatteo l’ha spiegato brillantemente, ma io voglio stressare un pelo di più il concetto.
Gli esperimenti del CERN di Ginevra non hanno trovato per forza il bosone di Higgs: hanno dimostrato l’esistenza di una nuova particella in una zona molto precisa (tra i 125 e i 126 GeV: sono i gigaelettronvolt, l’unità che misura la massa delle particelle elementari). In precedenza la zona in cui cercare il bosone di Higgs era molto più ampia (tra 116 e 130 GeV), quindi i fisici, con questa nuova scoperta, sono riusciti a restringere di molto il campo d’indagine.
Riassumendo: il bosone non si può ancora toccare con mano, ma da qualche parte esiste. Per capire cosa hanno fatto davvero gli scienziati, immaginate che il bosone abiti in un palazzo qualsiasi di un viale molto lungo: come fate a trovare l’appartamento giusto? Si comincia ad eliminare quelli in cui sicuramente non abita. E se prima si era certi che il piccolo bosone abitasse all’incirca tra il civico 116 e il civico 130 (i famosi GeV di cui parlavo prima), adesso con i nuovi esperimenti è stato quasi stanato (quasi, però!). Il bosone abita tra il civico 125 e il civico 126: se non è un palazzo è l’altro, ma non sappiamo ancora quale dei due. E soprattutto, non conosciamo ancora bene le sue abitudini, perché non l’abbiamo visto davvero. Da quel poco che si è scoperto, anzi, non è esattamente come Higgs se l’era immaginato nel 1964: è un po’ come se cercassimo la casa di un appassionato di musica classica, ma sentissimo uscire dalla finestra del suo palazzo dell’heavy metal.
Peraltro, il portavoce di CMS (uno dei due esperimenti con cui si cerca il bosone) ha spiegato che “i risultati sono ancora preliminari, ma [...] [è stata comunque scoperta] una nuova particella, che con ogni probabilità è il bosone più pesante mai rilevato e che si trova nel posto in cui si ipotizza possa esserci il bosone di Higgs”. La responsabile del secondo esperimento ATLAS invece ha confermato la scoperta di una nuova particella, ricordando comunque che “servirà ancora un po’ di tempo per mettere insieme tutti i risultati e pubblicare una ricerca scientifica”.
E, cosa più importante, “i due esperimenti continueranno a raccogliere dati [...] nel corso delle prossime settimane. Sulla base dei nuovi dati sarà approfondito lo studio della nuova particella per capire se si tratti o meno del bosone di Higgs”.
Insomma, davvero hanno trovato il bosone di Higgs? No, gli si sono solo avvicinati molto, anche se i giornali (come al solito) non hanno capito niente. Forse per la smania di semplificare un argomento complessissimo, si sono messi nel sacco da soli: che titoli scriveranno, quando il bosone verrà trovato davvero?
(Ne suggerisco uno io: “Trovati due bosoni di Higgs nel reggiseno di Katy Perry. L’universo ora è molto più interessante”).
Tag:ATLAS, bosone di Higgs, CERN, CMS, entropia, GeV, heavy metal, Katy Perry, musica classica, particella di Dio, particelle elementari, Repubblica, tette
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[...] prove della sua esistenza, solo teorie; poi, alla fine, qualche prova è stata trovata (il bosone non proprio). Con le sirene è lo stesso: dire che non ci sono prove della loro esistenza, non significa che [...]
[...] a fantasticare sulle foto di paesaggi indimenticabili. Chi siamo noi, allora, per farvi sognare di bosoni e asteroidi? Del resto, non sappiamo nemmeno se gli androidi sognano pecore [...]