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La vita, lo spazio e tutto il resto: bizzarrie del cosmo a puntate [parte III]

Dopo le avventure nel cuore del Sole, e dopo aver limonato al chiaro di Cruithne, proseguiamo il nostro viaggio attraverso il Sistema Solare: e lo facciamo nel terrore. L’amore ce lo siamo lasciati alle spalle, con Venere e la Luna: adesso affrontiamo il battagliero Marte e il gigante Giove: e cerchiamo di restare tutti interi! (*)

Marte
Il pianeta dedicato al dio della guerra ha due “assistenti” di tutto rispetto: Terrore e Paura, ovvero i satelliti Deimos e Phobos (questo non vi suona simile alle famose “fobie”?). Deimos, peraltro, deve metterci un sacco d’impegno per terrorizzare qualcuno: è la luna più piccola di tutto il Sistema Solare, dato che ha un diametro di soli 11 km. Certo, Cruithne (la finta seconda Luna della Terra) è grande la metà, ma è solo un asteroide.
Marte è noto anche come il Pianeta Rosso a causa della sabbia rossastra che lo ricopre. Ma potrebbe anche essere chiamato il “Pianeta Ruggine”: questo colore infatti è causato da grandi quantità di ossidi di ferro, cioè di ferro che si è… arrugginito.
Nel 1877 un astronomo italiano, Giovanni Schiaparelli, usò un telescopio per tracciare la mappa della superficie di Marte: e a tutt’oggi i nomi che scelse per crateri e valli sono quelli ufficiali. C’è però una storia bizzarra che circonda questa nomenclatura: Schiaparelli vide una sorta di ‘canali’ sul pianeta, delle lunghe linee a cui diede il nome di alcuni fiumi della Terra. Ma i suoi studi, tradotti in inglese, contenevano un errore: invece di chiamarli genericamente ‘channels’ qualcuno tradusse ‘canals’, ovvero “canali artificiali”: e il mondo scientifico improvvisamente credette che su Marte ci abitava qualcuno. Probabilmente è proprio da qui che nasce la leggenda dei marziani, tanto cari alla fantascienza. Peccato però che i canali di Schiaparelli, come si è scoperto anni dopo con strumentazioni più avanzate, fossero solo illusioni ottiche…

Giove
Giove è il pianeta più grande del Sistema Solare. La sua massa è 318 volte quella della Terra, e 2 volte e mezzo quella di tutti i pianeti del Sistema messi assieme (ma è solo un innocuo puntolino, rispetto alla massa del Sole).
Su questo pianeta c’è una celebre ‘grande macchia rossa’: non è il segno lasciato dalla tazza di un cappuccino cosmico, ma un vortice mastodontico prodotto dal continuo attrito di diversi fasci di nubi dell’atmosfera gioviana. Quel vortice continua a girare, ininterrottamente, da più di 300 anni (cioè dalla prima volta che è stato visto: ma magari vortica da ancora prima), ed è esteso su un’area di 25 mila chilometri per 12 mila chilometri. Tenendo conto che il diametro della Terra è 12.700 chilometri, la sola macchia di Giove potrebbe tranquillamente ingoiare il nostro pianeta in un boccone.
Un’altra curiosità è che su Giove i poli Nord e Sud sono invertiti rispetto ai nostri: il Sud sta in alto, il Nord in basso (per quanto i concetti di alto e basso possano valere, nello spazio). E chi pensava che solo Saturno avesse attorno degli anelli, dovrà ricredersi: ce li ha anche Giove! Solo che i suoi sono molto deboli e sottili, e poco luminosi. Si estendono fino a 130 mila chilometri dal pianeta, e sono composti da piccole particelle di roccia e ghiaccio. Gli astronomi pensano che questi siano i resti di un vecchio satellite che si è frantumato. Chissà, magari spaventato da Phobos e Deimos…

(*) Non ho resistito alla tentazione di lasciare i due punti ben due volte in un’unica frase. Lo faceva Calvino nei Sentieri dei nidi di ragno, e poi ha avuto uno strettissimo rapporto con i romanzi e i racconti sullo spazio: Palomar, Ti con zero, le Cosmicomiche. Insomma, magari porta bene anche a me.

 

Le altre puntate:

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Scritto da Giovanni Argento Pubblicato il 15 luglio 2011

 

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