Le tre leggi della robotica, e l’intelligenza umana
Una volta ho incontrato un tizio, ingegnere robotico o qualcosa del genere: eravamo a una conferenza sulla robotica (appunto), e lui era lì per rispondere ad alcune domande dei più curiosi. “Non mi verrete mica a chiedere delle Leggi della Robotica! Quelle sono tutte fesserie” è stata la prima cosa che ha detto, ancora prima di pronunciare il suo nome.
Le tre Leggi della Robotica le ha inventate Isaac Asimov, scienzato e tra i migliori scrittori di fantascienza mai esistiti (1). Nei suoi libri sui robot positronici, gli automi erano programmati per rispettare inderogabilmente queste tre leggi (le traduzioni sono mie, perdonatemi in anticipo):
First Law: A robot may not injure a human being, or, through inaction, allow a human being to come to harm. (Un robot non deve mai arrecare danno a un umano o, rinunciando ad agire, permettere che si arrechi danno a un umano)
Second Law: A robot must obey the orders given it by human beings except where such orders would conflict with the First Law. (Un robot deve obbedire agli ordini che gli vengono impartiti dagli esseri umani, eccetto quando questi ordini entrano in conflitto con la Prima Legge).
Third Law: A robot must protect its own existence as long as such protection does not conflict with the First or Second Law. (Un robot deve proteggere la sua stessa esistenza, fintanto che questo non entri in conflitto con la Prima o con la Seconda Legge).
Del resto, la fantascienza (soprattutto quella di Asimov) non sarebbe così affascinante, se non fosse così intimamente connessa con la scienza…
In ogni caso, gustiamoci le tre leggi della Robotica raccontate da Asimov in persona, in un filmato d’epoca.
Tag:ingegneria robotica, Isaac Asimov, ricorsivo, robot, robot positronici, tre Leggi della Robotica
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