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AIDS: una battaglia che si sta iniziando a vincere?

Eppur qualcosa finalmente di muove, se mi permettete di parafrasare Galileo. Dopo aver criticato la Stampa Cattiva per aver detto che l’AIDS era stato sconfitto, finalmente una buona notizia in questo settore. Ce la racconta qui sotto Loredana Sansone: allacciate le cinture!
[Giovanni Argento]


Se i lunedì fossero tutti così ricchi di belle notizie, ameremmo questo giorno infausto da inizio settimana.
La notizia che ci regala un sorriso, ma soprattutto speranze gigantesche, arriva dagli Stati Uniti e nello specifico dalla ventesima “Conferenza sui Retrovirus e le infezioni opportunistiche” di Atlanta.
La dottoressa Deborah Persaud, virologa del Johns Hopkins Children Center, insieme alla specialista in HIV pediatrico Hannah Gay della Mississippi Medical Center University, si sono occupate di somministrare una terapia farmacologia in una neonata di 30 ore di vita, dopo che la madre era stata scoperta positiva al test dell’HIV. Ma ancor prima di effettuare dei test, alla bambina sono stati somministrate tre tipologie di farmaci standard contro l’HIV.

Il virus dell’HIV si definisce come Retrovirus, caratterizzato cioè dal dare origine ad infezioni croniche che generano una scarsa risposta dal sistema immunitario dell’ammalato,  che ha la capacità di evolvere lentamente ma in maniera progressiva, tanto da generare esiti fatali. Ciò che è successo alla bambina è un evento raro che si chiama “cura funzionale”, e avviene nelle persone che raggiungono una remissione della malattia dopo un trattamento farmacologico, che successivamente non è più necessario, in quanto l’analisi del sangue mostra valori nella norma, quindi senza segni del virus che si sta auto-replicando nell’organismo.

C’è stato un solo caso nella storia di remissione totale dal virus dell’HIV e risale al 2007: il “paziente di Berlino”, Timothy Ray Brown, ha ricevuto un tipo di cura totalmente diverso da quello della bambina del Mississipi. Tramite uno specifico trattamento contro la Leucemia, i dottori hanno effettuato un trapianto di cellule staminali di midollo osseo, da un donatore che aveva una rara mutazione genetica (non esistono solo mutazioni genetiche che ci arrecano danni!!! –ndr.) che resisteva alle infezioni da HIV. In questo modo, è stato distrutto il sistema immunitario del “paziente di Berlino”, generandone uno nuovo in grado di eradicare completamente il virus dal malato. Timothy Ray Brown è guarito.

Invece, nella bambina, è stato somministrato un cocktail di farmaci tipico per questo virus, in maniera così tempestiva da lasciar ipotizzare, visto i confortanti risultati, che sia possibile trattare in maniera efficiente e tempestiva il virus dell’HIV negli infanti. Ovviamente andranno effettuati nuovi test e analisi sui bambini affetti dal virus, per vedere se mostrano gli stessi esiti, aprendo una nuova strada per la cura dell’HIV nei bambini. Virus che è l’agente generante una malattia ben più grave: la sindrome da immunodeficienza acquisita, l’AIDS.

Dopo il trattamento iniziale, il sistema immunitario della bambina ha risposto con un’efficienza tale da mostrare una regressione totale dopo soli 29 giorni dalla nascita e quindi dall’inizio del trattamento, che è proseguito per i successivi 18 mesi, con uno stop di 10 mesi, dovuto ad inspiegabili volontà della madre che decise di sospendere il trattamento. Successivamente a questi 10 mesi di stop, la dottoressa Gay ha ripreso in cura la bambina. Le sue analisi del sangue non mostrarono alcuna traccia del virus HIV; stesso esito sorprendente per i test effettuati su anticorpi specifici del virus, che mostrarono un risultato negativo: la malattia è stata sconfitta.

Siccome non è più stata ritrovata alcuna traccia del virus nel sangue della bambina, il team di dottori ha deciso di non somministrarle più la TERAPIA ANTIRETROVIRALE (ART), il cui scopo è quello di bloccare la replicazione del virus nel sangue; nonostante la sospensione delle cure, resta comunque monitorata dall’equipe di medici.

“Questa è una prova che l’HIV può essere potenzialmente curato nei bambini”, come dice l’ottimista Dr. Deborah Persaud.

(fonte: Reuters)

Lo stesso articolo è pubblicato anche su http://www.abruzzoweb.it/public/blogs/nonvivoscienzate/content.php?id=510851

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Scritto da Loredana Sansone Pubblicato il 4 marzo 2013

 

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