La pietra filosofale? Cacca di batterio
La pietra filosofale potrebbe essere una colonia di batteri?
Contenuti in un’ampolla, i microbi Cupriavidus metallidurans si cibano di cloruro d’oro, un liquido altamente tossico responsabile della distruzione della struttura cellulare, trasformandolo in oro a 24 carati. In una settimana, la colonia produce una pepita da 100 mg.
Kazem Kashefi, assistente professore di microbiologia e genetica molecolare, studia da tempo ceppi di batteri in grado di metabolizzare i metalli. Dopo aver modificato i C. metallidurans in modo da rendere la conversione efficiente a temperatura ambiente, ha… trasmutato la sua scoperta in un’installazione artistica insieme ad Adam Brown, professore di arte elettronica e interdisciplinare [traduzione poco accurata di electronic art and intermedia, NdA]: The Great Work of the Metal Lover. Sembra il titolo di una compilation, ma in realtà il Magnus Opus (great work = grande opera) indicava il (presunto) processo di creazione della pietra filosofale.
Sotto i riflettori di un museo, i piccoli protagonisti di The Great Work of the Metal Lover riducono l’oro presente nel cloruro (Au(III)) a oro metallico, precipitando minuscole pepite.
“Alchimia microbica è quello che stiamo facendo, trasformando una sostanza priva di valore in un metallo prezioso”, dice Kashefi.
Il suo socio Brown lo segue nella scelta dell’ambigua terminologia: “Questa è neo-alchimia. Ogni parte, ogni dettaglio del progetto è un incrocio tra moderna microbiologia ed alchimia”.
Perdoniamo l’artista, ma il microbiologo dovrebbe precisare che di alchemico non c’è alcunché, in questo processo: si tratta difatti di un’estrazione, che certamente è un concetto molto diverso dalla leggendaria trasmutazione. Non vorremmo certo dover aggiungere alchimia alla lista, già in continuo aggiornamento, di termini abusati e fraintesi dal grande pubblico.
Quindi no, la pietra filosofale non è una colonia di batteri.
La reale potenzialità della scoperta e perfezionamento del meccanismo biochimico risiede invece nella possibilità – non da poco! – di depurare, ad esempio, le acque reflue. Le linee di ricerche si estendono infatti a molti metalli pesanti.
Fonte: http://www.pnas.org/content/110/15/5738.full
Tag:acque reflue, alchimia, batteri, Cupriavidus metallidurans, estrazione, inquinamento, microbiologia, oro, pietra filosofale, trasmutazione
seguici anche su Facebook!