Luci ed ombre delle biotecnologie in Puglia
Dati e analisi del settore affrontati in uno studio dell'ARTI, presentato il prossimo 5 febbraio nell'ambito di un incontro del Club dell'Innovazione
Qual è lo stato dell'arte e quale sviluppo è possibile per le biotecnologie in Puglia? Sono questi gli interrogativi a cui si propone di rispondere lo studio sulla filiera delle biotecnologie in Puglia, coordinato dal Prof. Luigi Orsenigo (ordinario di Economia Applicata presso l'Università di Brescia e vicedirettore del CESPRI-Bocconi) per conto dell'ARTI, Agenzia Regionale per la Tecnologia e l'Innovazione. Il Quaderno dell'ARTI sulla filiera delle biotecnologie parte da un'analisi del contesto internazionale (lo sviluppo delle biotecnologie negli USA, in Europa e in Giappone), per giungere allo studio della situazione in Puglia, che si presenta composita.
In Puglia, infatti, sono presenti attività qualitativamente e quantitativamente rilevanti nel campo delle biotecnologie con una specializzazione emergente (derivante dall'incrocio tra competenze scientifiche, tecniche e industriali) in tre principali aree, quali la bioinformatica, la diagnostica, le nanobiotecnologie. I maggiori casi di eccellenza, nella ricerca scientifica di base, si ritrovano nell'attività svolta nelle Università (le valutazioni del CIVR sulle scienze biologiche pongono in particolare l'ateneo barese al quarto posto tra le grandi strutture), negli istituti del CNR, nel Laboratorio Nazionale di Nanotecnologie, negli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico.
La valorizzazione industriale dei risultati ottenuti nelle Università è stata spesso carente, sebbene negli ultimi anni i ricercatori universitari sembrino maggiormente interessati alla creazione di spin off o alla registrazione di brevetti.
In questo, sono supportati da mirate politiche regionali, quali due recenti bandi (promossi dalla Regione Puglia e gestiti dall'ARTI) finalizzati, l'uno, a sostenere mediante l'erogazione di un contributo finanziario la nascita o il consolidamento di imprese universitarie, ai fini della valorizzazione dei risultati della ricerca; l'altro, a incentivare la protezione della proprietà intellettuale internazionale delle Università e dei centri di ricerca pubblici pugliesi. In merito a quest'ultimo bando, 16 delle 28 richieste di finanziamento per l'estensione della protezione all'estero riguardavano proprio brevetti in ambito biomedicale e della chimica farmaceutica.
La commercializzazione dei prodotti derivanti dalla ricerca nelle biotecnologie incontra spesso difficoltà, non solo finanziarie, ma riguardanti anche l'accesso a risorse e competenze umane, nuove tecnologie, capacità organizzative. Nella maggior parte dei casi, diviene così indispensabile per la sopravvivenza la necessità di collegarsi a partner industriali. Le attività propriamente industriali sono ancora limitate e spesso scollegate tra loro. Infatti, è possibile individuare la presenza nella regione di una decina di aziende direttamente impegnate nelle biotecnologie; due tra queste, Sanofi Aventis e Serono Italia, sono filiali e siti produttivi di imprese multinazionali. Interessanti presenze imprenditoriali locali sono poi Agritest, Biotecgen, Lachifarma, Ligi Tecnologie Medicali, Meditechnology, PierreChimica, Plasma Solution, Polymekon.
Questi e altri temi verranno affrontati dai protagonisti di questo settore in continua evoluzione, durante la presentazione dell'analisi della filiera, che si terrà giovedì 5 febbraio (dalle 15.30 alle 17.30) presso l'Aula Magna dell'Ateneo di Bari (Piazza Umberto I, 1). L'iniziativa si svolge nell'ambito degli incontri tematici organizzati dal Club dell'Innovazione dell'ARTI, arena di confronto permanente tra personalità pugliesi provenienti da esperienze diverse e interessate a promuovere nella regione la cultura e la pratica dell'innovazione.
Dopo i saluti istituzionali e una relazione introduttiva di Luigi Orsenigo, che ha curato lo studio, sono previsti l'intervento di Luigi Di Pace (direttore dell'IBM Innovation Lab) e un dibattito tra i presenti, al quale interverranno, tra gli altri, Luigi Palmieri (preside della Facoltà di Scienze Biotecnologiche dell'Università di Bari), Cecilia Saccone (ordinario di Biologia Molecolare), Maria Svelto (ordinario di Fisiologia) e Francesco Paolo Schena (ordinario di Nefrologia). Le conclusioni saranno a cura di Sandro Frisullo (vicepresidente e assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia) e Francesco Bux (direttore generale dell'ARES).
Redazione (03/02/2009)
Pubblicato in Analisi e Commenti
Tag:
Puglia,
biotecnologie
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