Un semplice esame del sangue potrebbe salvare vite umane
Scienziati finanziati dall'UE hanno dimostrato come con un semplice test del sangue si può prevedere quali pazienti sono a maggiore rischio di morte, e andrebbero quindi tenuti in ospedale per ult
Scienziati finanziati dall'UE hanno dimostrato come con un semplice test del sangue si può prevedere quali pazienti sono a maggiore rischio di morte, e andrebbero quindi tenuti in ospedale per ulteriori test e trattamenti. I ricercatori sperano che il test sarà eventualmente impiegato di routine in tutti gli ospedali.
Le scoperte, pubblicate sulla rivista Tropical Diseases and International Health, sono il risultato del progetto TREATBEST ("Establishing a TB treatment efficiency marker"), che è finanziato nell'ambito del Sesto programma quadro (6° PQ) dell'UE. Il progetto riunisce l'azienda danese biotech ViroGates e il Bandim Health Project in Guinea-Bissau, nell'Africa occidentale. L'obiettivo del progetto è di analizzare i modi per monitorare l'efficacia dei trattamenti della tubercolosi (TB).
Il test ematico suPARnostic - sviluppato dalla ViroGates - misura i livelli di proteina suPAR (soluble urokinase Plasminogen Activator Receptor), che possono essere misurati nel sangue, nel siero, nel plasma e nelle urine. Studi precedenti avevano indicato che le persone con livelli alti di suPAR corrono un rischio maggiore di morire rispetto a coloro che hanno livelli bassi della proteina.
Lo studio ha esaminato oltre 1.600 pazienti del Bandim Health Project che presentavano sintomi simili a quelli della TB. Più di 1000 sono risultati negativi alla TB e sono stati dimessi dopo che erano stati testati i loro livelli di suPAR.
Tre mesi dopo, gli operatori sanitari hanno visitato questi pazienti a casa per vedere come stavano. Nel periodo intercorso, 51 pazienti erano deceduti.
Un'analisi dei dati ha rivelato che i livelli di mortalità di quelli che presentavano i livelli più alti di suPAR nel sangue era del 16%. Il livello di mortalità per i restanti pazienti era di appena l'1%.
"Una delle principali sfide per la cura dei pazienti con la forma acuta è di riuscire a individuare chi sta sviluppando una malattia letale", ha detto Torben Mogensen, direttore medico del Copenhagen University Hospital Hvidovre in Danimarca. "Una volta individuata, si può iniziare un trattamento appropriato e impedire il peggioramento.
Questi nuovi dati confermano precedenti osservazioni promettenti fatte nel nostro ospedale, e ora intendiamo esaminare ulteriormente questo test, includendolo tra le analisi ematiche fatte di routine all'ospedale Hvidovre ai pazienti che presentanola forma acuta della malattia."
Anche i colleghi del dottor Mogensen in Guinea-Bissau sono entusiasti sul nuovo test. "Abbiamo individuato uno strumento semplice - il suPARnostic assay - che individua i malati che, malgrado una diagnosi negativa alla TB, hanno un alto rischio di mortalità", ha commentato Paulo Rabna del National AIDS Secretariat in Guinea Bissau.
"Ora il nostro obiettivo è l'inserimento di questo test nelle indagini di routine fatte ai malati al ricovero in ospedale. Le persone che presentano [valori] alti al test suPARnostic, saranno da adesso in poi sottoposti ad esami diagnostici e clinici accelerati, seguiti da un programma di trattamento appropriato per ridurre l'alto rischio di mortalità."
Betina Macho, amministratore delegato della ViroGates, ha aggiunto: "Lo studio dimostra come un semplice test ematico possa salvare delle vite, in questo caso quando i pazienti vengono dimessi dall'ospedale con disturbi che passano inosservati. Ci aspettiamo che suPARnostic sarà eventualmente impiegato di routine in tutti gli ospedali, per aumentare le probabilità di sopravvivenza di molti pazienti.'
In Guinea-Bissau l'incidenza di TB è estremamente alta, con circa 470 casi ogni 100.000 adulti. Un terzo della popolazione mondiale è infettata dalla TB e ogni anno si registrano oltre 8 milioni di nuovi casi, per lo più nei paesi industrializzati. Oltre a lavorare sui test clinici per valutare l'efficacia dei trattamenti contro la TB, il progetto TREATBEST è fortemente impegnato nell'istruzione e creazione di capacità in Guinea-Bissau. Ciò potrà aiutare i medici locali e i tecnici di laboratorio nella normalizzazione dei modi in cui vengono raccolti e analizzati i dati e i campioni.
Fonte: (25/02/2010)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag:
tubercolosi,
sangue,
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