Maggiore attenzione alla biologia sintetica
Questo l'appello di ECSEL, in un convegno tenuto a Roma
Il primo convegno nazionale di studi sulla biologia sintetica, organizzato dal Centro di studi biogiuridici "ECSEL", si è tenuto IL 15 Aprile a Roma presso la Sala delle Conferenze di Piazza Montecitorio, con i relatori: Luca Marini, promotore del convegno e vice presidente del Comitato Nazionale per la Bioetica; Laura Ballerini, neurofisiologa nell'Università di Trieste; Andrea Carlino, storico della medicina nell'Università di Ginevra; Paolo Magni, bioingegnere nell'Università di Pavia; Stefano Nespor, direttore della Rivista giuridica dell'ambiente; Luigi Orsenigo, economista della Bocconi; Carlo Alberto Redi, biologo dello sviluppo nell'Università di Pavia. Il Convegno ha indirizzato un appello ai Ministri della Salute, dell'Istruzione, Università e Ricerca e dell'Ambiente, nonché al Comitato Nazionale per la Bioetica, evidenziando i problemi e le opportunità connessi allo sviluppo delle applicazioni della biologia sintetica.
Nell'appello, i relatori rilevano che le applicazioni della biologia sintetica, come quelle di altre nuove tecnologie, possono sollevare preoccupazioni di ordine bioetico, soprattutto sotto il profilo della sicurezza sanitaria ed ambientale, "rispetto alle quali va ribadito il primato dei diritti fondamentali dell'uomo rispetto agli interessi della scienza e della società, conformemente alle indicazioni che emergono anche dai principali strumenti giuridici internazionali ed europei". Per tali ragioni, i relatori hanno chiesto l'adozione di "appropriate procedure di valutazione del rischio" nella prospettiva dello sviluppo di farmaci, vaccini e presìdi clinico-terapeutici, nonché della diffusione nell'ambiente di organismi prodotti o modificati mediante la biologia sintetica, "al fine di garantire un livello adeguato di biosicurezza, anche negli scambi internazionali". Secondo i relatori, inoltre, il quadro normativo della biologia sintetica dovrebbe essere integrato mediante norme ad hoc in materia di etichettatura dei prodotti derivati dalla biologia sintetica (prodotti od ingredienti alimentari, mangimi, cosmetici e materiale tessile) e la revisione della disciplina del brevetto biotecnologico, per "assicurare che i vantaggi derivanti dalle applicazioni della biologia sintetica e la loro diffusione vadano anche a beneficio delle popolazioni dei Paesi che sono fonte primaria di diversità genetica". I relatori hanno chiesto anche il "primario supporto del Comitato Nazionale per la Bioetica" per favorire l'adozione di un codice di condotta per la ricerca in materia. Da ultimo, i relatori sollecitano lo sviluppo di un dibattito pubblico trasparente e multiculturale "sui cambiamenti che la biologia sintetica potrebbe indurre nel modo di concepire la vita", nonché l'incremento delle risorse pubbliche e private destinate a sostenere la ricerca fondamentale nei settori interessati dalla biologia sintetica.
Redazione (17/04/2010)
Pubblicato in Analisi e Commenti
Tag:
biologia sintetica,
biotecnologie
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